foto: copertina di “titanic” di francesco de gregori (via)
nelle ultime due settimane di novembre mi sono imposto a malincuore una specie di digiuno mediatico: ho ascoltato pochissimi dischi e pochissima radio, letto giusto un paio di newsletter, visto quasi nessun videoclip eccetera eccetera. il motivo è che avevo bisogno di concentrare le forze e ore disponibili su un progetto che, dopo circa 15 mesi di lavoro dopo il lavoro, si è finalmente materializzato a fine mese scorso e su cui non mi dilungherò oltre in questa sede, dato che con la musica c’entra poco. chi è curioso però può saperne di più - perdonate il mini flex - leggendo questo articolo di sky arte.
a proposito di flex e progetti inaspettati: il disco nuovo di kendrick lamar (che uscendo a sorpresa poco prima di dicembre ha più o meno confermato la teoria delle teorie) è ovviamente arrivato nel bel mezzo del mio digiuno mediatico che, altrettanto ovviamente, per una sera è andato a farsi benedire.
tutta questa premessa per dire che la listona - anzi le listone - di fine anno che seguono sono al netto di quelle due settimane (e dell’album di kendrick lamar). quest’anno ho deciso di fare così: un elenco di 10 dischi dell’anno accompagnati da una breve motivazione, per provare a dire il giusto senza appesantirsi troppo (appunto, 10 grammy). oltre alla listona di rito, stavolta sentivo anche il bisogno di farne una sulle newsletter e una sui podcast/programmi radio - due categorie a cui devo tantissimo per quantità e qualità di musica che mi fanno puntualmente scoprire. queste listone extra, però, sono senza motivazione, che se no altro che “testi piccolissimi” (ma fidatevi lo stesso, dai). fatte le dovute premesse, direi di cominciare. che così do ufficialmente inizio alle vacanze di natale: quel periodo dell’anno in cui, tra cenoni e listone, uno prova a rimediare alle settimane di digiuno. stop.
10 grammy di dischi del 2024
bill ryder-jones - “iechyd da”
motivazione: “i’m still lost/but i know love/and i know loss/but i chose love”. disco di una bellezza devastante. un brindisi alla vita, nonostante tutto.
tapir! - “the pilgrim, their god and the king of my decrepit mountain”
motivazione: un debutto geniale per gusto delle melodie e immediatezza con cui riesce a conquistarti. cosa non scontatissima, considerando che stiamo parlando di un concept album in tre atti, sei musicisti e una manciata di creature misteriose e bizzarre che si trovano a loro agio dentro versi striminziti in cui affiorano parole tipo eidolon e gymnopédie.
clairo - “charm”
motivazione: che bello è quando i dischi mantengono le promesse fatte nel titolo? mentre io mi sento cringe solo a usare la parola sexiness (oltre alla parola cringe), c’è solo una cosa da fare di fronte al fascino delle canzoni di “charm”: arrendersi.
english teacher - “this could be texas”
motivazione: un disco complesso (è un complimento) che tiene insieme tutto il meglio dei migliori gruppi alternativi britannici usciti negli ultimi cinque anni e passa, senza scomodare per la centesima volta l’etichetta del post punk. mercury prize meritatissimo che spero tanto metteranno in una bella bacheca in salotto, giusto accanto all’ai fan piace anche prize del 2023.
mk.gee - “two stars & the dream police”
motivazione: la prima volta che ho ascoltato mk.gee la mia testa ha fatto lo stesso suono dell’elettrica di candy. sarei stato disonesto a non mettere questo disco in questa lista perché a conti fatti è quello che mi sono trovato a canticchiare di più nei momenti più disparati dell’anno. ecco cosa volevo dire: è un disco di un chitarrista fuori dal comune che riscrive il rock anni ‘80 col talento pop/anti-pop di jai paul.
adrianne lenker - “bright future”
motivazione: quando è uscito “bright future” l’ho ascoltato un paio di volte e mi è piaciuto molto, oserei dire parecchio. poi però ho visto adrianne lenker dal vivo e la cosa è proprio sfuggita di mano. ci sta lei su uno sgabello, con la chitarra, il cappello da cowgirl e la faccia da ragazzina, che si sganascia dalle risate mentre tra un pezzo e l’altro racconta a te e solo a te di quella volta che si è fatta pipì addosso non so in che situazione assurda e se solo la magia fosse reale, dannazione, ma meno male che esiste la musica.
king hannah - “big swimmer”
the lemon twigs - “a dream is all we know”
motivazione: nella mia testa il disco dei king hannah e quello dei lemon twigs hanno finito per essere due facce della stessa medaglia. due album per gli amanti delle chitarre, due gruppi che tutto sommato non inventano nulla, ma che in modo encomiabile e abbastanza inspiegabile riescono a farti sembrare nuovi di zecca due generi come il rock alternativo anni ‘90 e il pop rock anni ‘60. che poi il 9 è solo il 6 visto da un’altra prospettiva e viceversa. tipo la presa a male dei king hannah e la presa bene dei lemon twigs.
doechii - “alligator bites never heal”
motivazione: come gli alligatori si adattano a tutti i tipi di ambienti, doechii porta a casa l’album rap mainstream del 2024 muovendosi con una semplicità disarmante tra influenze di ogni sorte: old school, sza, “good kid, m.a.a.d city”, contemporary r&b. personalità, tecnica e una quantità non indifferente di hit. mica male.
angie mcmahon - “light sides”
motivazione: un ep che in teoria dovrebbe essere una specie di b-side dell’album del 2023, ma che in pratica è la ciliegina sulla torta di “light, dark, light again”. cinque tracce di cui tre molto belle, una potenziale canzone dell’anno (beginner) e una che gioca proprio in un campionato a parte (just like north).
10 grammy di newsletter del 2024
- un popolo di santi, cantanti, poeti, navigatori e rosiconi
- sanremo fashion: when costume met couture
- la di da di. storia di un'interpolazione
- le raccomandazioni algoritmiche delle piattaforme musicali penalizzano le donne
- l’era della monocultura
- beyond the stave: the evolution of musical notation
- saigon, praga e piombino
- off the record #20
- june 2024
10 grammy di radio/podcast del 2024
balamii - whipped cream w/ornella (08.08.2024)
refuge worldwide - bendingborders | shayan & felukah
pvc - maggio 2024: “to all trains” degli shellac & “scary monsters (and super creeps” di david bowie - live da bagno patrizia
nts - touching bass w/errol & lynda dawn
radio raheem - arkipelagos ep.19 w/massimo silverio
friday. - friday #90
radio raheem - giorgio valletta (16.05.24)
rimbalzati al berghain - a che punto siamo con l’inclusività nel clubbing? con fluidae
refuge worldwide - lovers don’t say goodbye | lekker collective
foundation.fm - artist hour + jawnino
telegrammy è grandi dischi raccontati con testi piccolissimi. musica e parole selezionate con cura. telegrammy non è sui social. se sei qui è grazie (ai tuoi gusti musicali pazzeschi e) al passaparola. per inviare i telegrammy a chi vuoi bene inoltra questa mail o manda questo link. stop.
Ma grazie! 🙏🏻 🤩