foto di rita rogers a tilly scantlebury aka lazy day via facebook
ai fan piace anche è più o meno la versione boomer dell’algoritmo di spotify e compagni. esatto, un consiglio. funziona così: suggerisco degli artisti emergenti che mi piacciono e li affianco ad artisti meno emergenti che mi piacciono. io ne scelgo due e uno lo sceglie la redazione di FRIDAY., un bel podcast che parla di musica nuova. stop.
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brudenell social club, leeds, 2018. io e un amico siamo lì per jay som, che va detto ha azzeccato un disco veramente molto bello, cantabilissimo e con questi arrangiamenti minimal e di gran gusto. sono abbastanza sicuro che anche il concerto è stato parecchio carino, il problema è che giuro non me lo ricordo. perché lazy day, l’artista che ha aperto il live di jay som, era una bomba. e io ho passato i giorni seguenti ad ascoltare solo pezzi suoi e pensare che la mitski di “be the cowboy” aveva già un’erede senza saperlo. tanto che prima di scrivere questo testo io ero convinto che lazy day avesse aperto il concerto di mitski a leeds, non di jay som. ora lazy day ha firmato con la brace yourself records, ci ha fatto il piacere di tornare con un nuovo singolo dopo quattro anni di silenzio e come traspare da queste poche righe io l’ho presa con grandissimo autocontrollo e distacco critico.
restiamo in tema di grandi scoperte inaspettate dal vivo con pet snake, che non solo apre i concerti di bill ryder-jones, non solo poi suona il violoncello nel gruppo di bill ryder-jones, ma fa anche queste canzoni delicatissime e intense che sono abbastanza sicuro faranno impazzire chi è in fissa con lucy dacus. così come sono abbastanza sicuro che chi non è in fissa con lucy dacus o è perché non ha mai ascoltato un suo disco o è perché è un dissennatore.
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avvertenza: questo disco dei mòs ensemble contiene tracce di marta del grandi. in questo ensemble fiammingo, che arriva al terzo disco quest’anno, marta non è solo ospite, ma membro attivo. siamo in zona jazz-adjacent, ma con sbocchi più pop e meno cerebrali che in passato (yupla potrebbe essere un omaggio agli stereolab, per esempio). aggiungendo un po’ di elettronica non si arriverebbe molto lontano dai suoni di progetti come gli efterklang. ma qui si preferisce complicare le melodie con soluzioni analogiche e percussive.
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