foto: cover di “cause for concern” di ashaine white via bandcamp
ai fan piace anche è più o meno la versione boomer dell’algoritmo di spotify e compagni. esatto, un consiglio. funziona così: suggerisco degli artisti emergenti che mi piacciono e li affianco ad artisti meno emergenti che mi piacciono. io ne scelgo due e uno lo sceglie la redazione di FRIDAY., un bel podcast che parla di musica nuova. stop.
ai fan piace anche/15
c’è a chi basterebbe una frazione di secondo per scegliere tra radiohead e d’angelo, english teacher e arlo parks, e ci sta. però metti caso che devi invitare a cena, che ne so, i fanatici delle chitarre distorte e chi sta solo in fissa con neo soul e dintorni, come si fa con la musica? si fa che si ascolta il nuovo ep di ashaine white e sono tutti contenti.
ho scoperto questa radio indipendente di glasgow, radio buena vida, che nonostante il nome spagnolo è tutta dedicata alla scena locale e agli artisti scozzesi. a un certo punto parte un rap che mi folgora: flow impeccabile, sample ipnotico-esotico à la madlib, zero pose e tutta sostanza. piccolo problema: gli speaker hanno un accento fortissimo e io non riesco a capire né il nome del rapper né il titolo del pezzo. faccio ripartire la puntata, alzo il volume a palla, riascolto la canzone, provo a scrivere su google stralci di frasi del testo, uso shazam: nulla. va avanti così per tre giorni buoni, fino a quando shazam ha un’illuminazione improvvisa: è samba amour di p caso. io vorrei scendere per strada e abbracciare la gente dicendo che ce l’abbiamo fatta, abbiamo scoperto il nome di questo nuovo fenomeno del rap scozzese. poi però mi viene il dubbio che forse non incontrerò sotto casa le altre due persone che hanno shazammato il brano prima di me e allora mi limito a far ripartire la puntata, alzare il volume a palla e riascoltare la canzone.
a friday piace anche
durante i lockdown di qualche anno fa, in molti hanno detto di voler ritrovare sé stessi. john vanderslice sembra esserci riuscito: abbandonati i tiny telephone studios di san francisco, e una carriera passata tra chitarre e banchi analogici, a 50 anni passati si è reinventato musicista elettronico a los angeles, circondandosi di nuovi collaboratori. nel 2024 ha già pubblicato due dischi sotto due diversi moniker: se nell’ottimo “street view” (con james riotto) permanevano tracce latenti di forma canzone, in “exit scam” (con devin o'brien) ci sono solo bozzetti astratti che ricordano a volte la giocosità di lorenzo senni, altre le atmosfere claustrofobiche di rival consoles, entrambi citati da vanderslice tra gli artisti che hanno influenzato la sua nuova carriera.
telegrammy è grandi dischi raccontati con testi piccolissimi. musica e parole selezionate con cura. telegrammy non è sui social. se sei qui è grazie (ai tuoi gusti musicali pazzeschi e) al passaparola. per inviare i telegrammy a chi vuoi bene inoltra questa mail o manda questo link. stop.