5 grammy: del meglio del mio meglio al reeperbahn 2023
tre concerti del festival e cinque premi stupidi
foto: ichiko aoba via reeperbahn festival
5 grammy è grandi festival e testi piccolissimi. una rubrica speciale di telegrammy che funziona così: una mail al giorno per cinque giorni durante la settimana dell’evento in questione. qui ci sono le altre puntate sul reeperbahn 2023 di amburgo. stop.
sarà che ho chiuso questo reeperbahan 2023 con il concerto dei nu genea al große freiheit 36, ma stamattina mi sono svegliato pensando alla sgametta e al cuzzetto. al netto delle variazioni linguistiche iperlocali (tipo scuzzetto o cozzetto), il concetto rimane lo stesso: un ragazzino nato in campania sa che la conseguenza logica di tagliarsi i capelli è il trauma della “sgametta sul cuzzetto” - uno schiaffone sulla nuca. la nuca, cito wikipedia, “è una parte estremamente delicata perché al suo interno passano degli organi molto importanti quali la colonna vertebrale, i grandi vasi che vanno ad irrorare il cervello, nonché l'esofago e la trachea”. solo che ai tuoi amici non frega nulla dei grandi vasi che vanno ad irrorare il cervello, perché “è la legge del cuzzetto, non la puoi evitare”.
il giorno dopo il festival fa più o meno lo stesso effetto di una sgametta sul cuzzetto: sai già il colpo che ti aspetta all’uscita dell’ultimo concerto dell’ultima serata. finito il reeperbahn, si chiude anche questa prima edizione di 5 grammy e si torna ai telegrammy a uscita casuale. qui sotto c’è una selezione di tre concerti del festival che mi hanno colpito molto e l’assegnazione speciale di cinque premi stupidi, i 5 grammy. ora mi faccio coraggio, esco dal barbiere e mi rassegno a preparare la nuca. è la legge del cuzzetto, non la puoi evitare. stop.
tre concerti
ichiko aoba, al gruenspan
sul palco del gruenspan ci sono una di quelle lampade bellissime da negozio d’antiquariato, una chitarra acustica, un bouquet di fiori, una tastiera elettrica. arriva l’artista silenziosissima in kimono e dice quella che - a eccezione di una manciata di thank you - sarà l’unica frase di tutto il concerto: “ich bin ichiko aoba. i hope you will enjoy it”. forse è una formula magica per far entrare il pubblico in uno stato di trance, perché sotto il palco del gruenspan ci sono almeno 500 persone che ascoltano la voce celestiale e il fingerpicking impeccabile della musicista giapponese in religioso silenzio, per poi riempire il soffitto altissimo del locale con uno scroscio di lunghi applausi e grida entusiaste al termine di ogni canzone. a rendere il tutto ancora più surreale è la playlist scelta prima e dopo lo show, con la favola di adamo ed eva di max gazzè, pigro di ivan graziani e un romantico a milano dei baustelle. tra il sorpreso e l’incuriosito, chiedo al fonico se è italiano e lui mi dice che no, ha messo una playlist a caso su spotify.
pongo, al mojo club
perfettamente speculare al live di ichiko aoba, il set di pongo è puro caos, kuduro e sudore. accompagnata da una dj e una batterista, la cantante angolana naturalizzata portoghese fa irruzione sul palco e non si ferma più: incita il pubblico, mena calci per aria, grida, tira fuori due ballerine e si mette a twerkare con loro, insegna al pubblico una coreografia per accompagnare un suo pezzo, ride e si asciuga la testa in continuazione. una bomba.
sofia kourtesis, al prinzenbar
dopo il meraviglioso ep “fresia magdalena” del 2021, l’album di debutto di sofia kourtesis, in uscita il 27 ottobre per la ninja tune, è uno dei dischi che sto aspettando di più quest’anno. ancora di più dopo aver visto il live set della dj peruviana di base a berlino dal piccolo soppalco del prinzenbar. dall’alto, si vedeva benissimo sia la passione che l’artista mette nel suonare dal vivo, girando manopole e sbattendo le mani sui pad con una foga assurda, sia i movimenti sconnessi e liberatori dei presenti in sala, schiacciati l’uno con l’altro in una presa bene collettiva. su si te portas bonito avevo contemporaneamente caldissimo e la pelle d’oca.
5 grammy
grammy al miglior artista che non si è presentato: angie mcmahon
aspettavo di ascoltare dal vivo la bellissima pasta e invece no, il live è saltato.
grammy alla migliore erede di angel olsen: gena rose bruce
ascoltare per credere.
grammy al miglior outfit di un artista: fabiana martone (nu genea)
per questo vestito che ha fatto impazzire il pubblico.
grammy all’ufficio export musicale più simpatico: sounds australia
hanno messo in piedi un mezzo show ogni volta che dovevano presentare un artista.
infine, la categoria più importante:
grammy al club con il cesso meno raccapricciante: mojo club
pulito, bel design e pure con gli speaker per non perdersi un minuto di concerto. ho già detto pulito?
telegrammy è grandi dischi raccontati con testi piccolissimi. musica e parole selezionate con cura. telegrammy non è sui social. se sei qui è grazie (ai tuoi gusti musicali pazzeschi e) al passaparola. per inviare i telegrammy a chi vuoi bene inoltra questa mail o manda questo link. stop.